Quando avviene il cambiamento? O meglio, come?
Sono domande che fino a qualche tempo fa non avrei capito, e
forse adesso sì.
Arriva un preciso momento nella vita di ognuno, in cui dici “STOP”.
Non è il solito “Da lunedì dieta”. No. Quel rinvio non lo senti più tuo.
È un altro tipo di stop, che non nasce dagli occhi, da
quello che vedi riflesso allo specchio, ma dal cuore, dal substrato più
profondo di te stesso. È una sensazione difficile da spiegare, che ti crea così
tanto dentro, da farti dire basta all’istante. È come un terremoto, uno tsunami.
Prima del cambiamento, non è tanto il chiederti dove sei
arrivato che ti sconvolge, ma il come.
Come sei arrivato a
quel peso, a quello stile di vita sedentario e passivo. Tutto ti scivola
addosso e tu non reagisci, non fai nulla per muovere la situazione. L’unica
soluzione che trovi è quella di buttarti sul cibo. Cibo per cercare di
dimenticare, dimenticare e ancora dimenticare.
Intorno la gente ti guarda, ti giudica, e non capisce. Sai che stai sbagliando,
ma tu continui a farlo. Fai fatica nel salire le scale, nel comprare vestiti,
ti ci arrabbi pure, eppure non reagisci. Continui a restare chiuso in quel
limbo, senza la forza (o la voglia) di uscirne.
Poi scatta un qualcosa, e allor cambi. E ciò non avviene il
lunedì successivo. Arriva subito, dall’oggi al domani, o dal
giorno alla sera. Prendi in mano la tua vita. Capisci che quella che stai
vivendo (o meglio ti stai facendo scivolare addosso) non è quella che vuoi. Ti impegni,
e quando vedi i primi risultati buoni non puoi far altro che continuare. Ti crei
un obiettivo da raggiungere, fai della tua vita un obiettivo. E allora
sì che la senti di nuovo tua. Passi dal sentire all’ascoltare, dall’esistere
al vivere.
E quando prendi consapevolezza che sei riuscito a cambiare,
ti guardi indietro e ti chiedi cosa ti ha fatto cambiare. Non è l’aspetto
fisico, né la voglia di apparire diverso, ma esclusivamente il rispetto
per te stesso. È questo che non si deve perdere mai, e se lo si
smarrisce si deve far di tutto per riprenderlo. Il rispetto per la propria vita,
per il proprio corpo inteso come organismo, come essere vivente.
Si può, basta volerlo.
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