sabato 7 novembre 2015

OBIETTIVO: RISPETTO PER SE STESSI!

Quando avviene il cambiamento? O meglio, come?
Sono domande che fino a qualche tempo fa non avrei capito, e forse adesso sì.
Arriva un preciso momento nella vita di ognuno, in cui dici “STOP”.
Non è il solito “Da lunedì dieta”. No. Quel rinvio non lo senti più tuo.
È un altro tipo di stop, che non nasce dagli occhi, da quello che vedi riflesso allo specchio, ma dal cuore, dal substrato più profondo di te stesso. È una sensazione difficile da spiegare, che ti crea così tanto dentro, da farti dire basta all’istante. È come un terremoto, uno tsunami.
Prima del cambiamento, non è tanto il chiederti dove sei arrivato che ti sconvolge, ma il come.
Come sei arrivato a quel peso, a quello stile di vita sedentario e passivo. Tutto ti scivola addosso e tu non reagisci, non fai nulla per muovere la situazione. L’unica soluzione che trovi è quella di buttarti sul cibo. Cibo per cercare di dimenticare, dimenticare e ancora dimenticare. Intorno la gente ti guarda, ti giudica, e non capisce. Sai che stai sbagliando, ma tu continui a farlo. Fai fatica nel salire le scale, nel comprare vestiti, ti ci arrabbi pure, eppure non reagisci. Continui a restare chiuso in quel limbo, senza la forza (o la voglia) di uscirne.
Poi scatta un qualcosa, e allor cambi. E ciò non avviene il lunedì successivo. Arriva subito, dall’oggi al domani, o dal giorno alla sera. Prendi in mano la tua vita. Capisci che quella che stai vivendo (o meglio ti stai facendo scivolare addosso) non è quella che vuoi. Ti impegni, e quando vedi i primi risultati buoni non puoi far altro che continuare. Ti crei un obiettivo da raggiungere, fai della tua vita un obiettivo. E allora sì che la senti di nuovo tua. Passi dal sentire all’ascoltare, dall’esistere al vivere.
E quando prendi consapevolezza che sei riuscito a cambiare, ti guardi indietro e ti chiedi cosa ti ha fatto cambiare. Non è l’aspetto fisico, né la voglia di apparire diverso, ma esclusivamente il rispetto per te stesso. È questo che non si deve perdere mai, e se lo si smarrisce si deve far di tutto per riprenderlo. Il rispetto per la propria vita, per il proprio corpo inteso come organismo, come essere vivente.

Si può, basta volerlo.

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